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Roma, Dal Futurismo all’Arte Virtuale. Alla Vaccheria

Settembre 9, 2023 -9:00 - Gennaio 14, 2024 -19:00

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Roma. Lo spazio espositivo La Vaccheria ospita fino al 14 gennaio 2024 la mostra “Dal Futurismo all’Arte Virtuale”, percorso espositivo a cura di Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei che si sviluppa in un oltre cento opere. che dalle avanguardie più riconosciute arriva direttamente ai giorni nostri. Nella foto d’apertura: Ilaria Rezzi, It’s Done, 2021, olio su tela.

Futurismo e Patafisica

Mark Kostabi
Mark Kostabi, He ain’t heavy, he’s my brother, 2005. Olio su tela

Gli artisti hanno la capacità di affascinare e far giocare grandi e piccini con l’Arte creando Arte (patafisica). Come scrisse Platone: “Gli artisti creano sogni per uomini svegli”. Da Balla a Calder, da Modigliani a Duchamp, da Burri a Rauschenberg, passando per Dalì, Manzoni, Fontana, Boetti, Klein, Liechtenstein, Vasarely, Beuys, Warhol, Niki de Sainte Phalle, de Chirico e molti altri, la mostra si propone di ripercorrere le principali tappe dell’innovazione artistica del secolo scorso attraverso l’originalità di alcuni dei suoi artisti principali. Tutti diversi tra loro ma accomunati dalla medesima capacità di anticipare il futuro e da una connaturata propensione al cambiamento.

Infinity, il Futurismo

Veduta dell’allestimento

Il percorso espositivo è concentrato in quattro “capsule” differenziate ovvero quattro “set” a tema. Si comincia dalla capsula Infinity dedicata al Futurismo, costituita da un grande cubo specchiato – la Mirror Box – in cui è custodito il Fiore futurista di Giacomo Balla circondato da una video opera immersiva che racconta le linee, i suoni, i volumi, i colori e le tematiche care al movimento artistico cui aderì l’artista torinese. Oltre alle opere di quest’ultimo, gli specchi rifletteranno anche le opere di Alexander Calder così come opere di artisti che non hanno mai aderito al Futurismo o lo hanno apertamente avversato: tra queste il Ritratto di Jeanne Hébuterne di Amedeo Modigliani o le opere di Carlo Levi.

LUCA ALINARI, Il dio Fenicio Tanit cavalca sui delfini, da un Mosaico di Delos, 2005_tecnica mista su legno

Avantgard, le correnti del Novecento

A seguire, la capsula Avantgard, anch’essa riflessa sulle pareti specchiate della Mirror Box, raccoglie le mille sfumature del variegato mondo delle correnti artistiche novecentesche in un’unica esperienza estetica che mette a confronto opere dirompenti come uno dei tanti Senza titolo di Alberto Burri; Attirare l’attenzione di Alighiero Boetti; Vega Alom di Victor Vasarely; Il Pifferaio magico di Salvator Dalì; la Merde d’artist e le Impronte di Piero Manzoni; il Cadeau di Man Ray; il Coffee mill da “du cubism” di Marcel Duchamp; Reatroactive e Sky Rite di Robert Rauschenberg; il Concetto spaziale natura di Lucio Fontana.

TEATRO, Icon

TEATRO, Icon, 2015_Tecnica mista su tela, 80×120 cm

Pop, da Niki de Saint Phalle a Joseph Beuys

A costituire il cuore della capsula successiva denominata Pop è, invece, un surreale “giardino segreto” con tanto di piante, alberelli e luci al neon colorate. Il suo interno è popolato dalle Nanà danzanti di Niki de Saint Phalle che, come veri e propri esseri viventi, popolano questo angolo di verde dai colori sgargianti. A circondare il giardino, tra le altre, le opere Cow going in abstract e Sunrise di Roy Liechtenstein; Kiku e Liza Minnelli blue ground di Andy Warhol; Bus stop ed Intervista alla radio sulla fine del capitalismo di Joseph Beuys.

WILLIAM ZANCA, Mucca_Latta e T.M. su leger.

Metafisica, da De Chirico in poi

Infine, in chiusura, ecco la capsula Metafisica in cui la riproduzione di un enigmatico studio di Giorgio de Chirico fa da scenario alle sue due opere Piazza d’Italia e l’Arcobaleno. Attorno, un’ambientazione dal forte connotato onirico e distopico, ricreata attraverso un inedito sound design ispirato alla Voce di Arianna di Monteverdi ed una videoproiezione che enfatizza le linee dai molteplici ed irreali punti di fuga degli edifici cari a De Chirico, oltre a una testa di Arianna con relativo filo luminescente ed una scultura riproducente un’astratta esplosione. Elementi aggiuntivi di un quadro artistico tutto volto a sottolineare come il concetto ultimo di Metafisica vada verso la ricerca dell’essenza delle cose oltre la realtà visibile o percepibile dai sensi dell’uomo.

Lodola

Marco Lodola, Yellow Submarine, 2022. Light box

Visibili sia tramite monitor che esposte fisicamente saranno, inoltre, le Dame orientali e la Giovannina di Mario Taddei mentre a completare l’esposizione saranno, tra gli altri, i Genomi di Giovanni Gurioli, Colored Skulls di Mario Consiglio e due opere luminose di Marco Lodola.

La mostra è ad ingresso gratuito
Orari
Dal martedì al giovedì ore 9.00-13.00; venerdì, sabato e domenica ore 9.00-19.00. Chiusa il lunedì

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“Dal Futurismo all’Arte Virtuale”, 100 anni in 100 opere

 

Dettagli

Inizio:
Settembre 9, 2023 -9:00
Fine:
Gennaio 14 -19:00
Prezzo:
Free
Tag Evento:
,

Luogo

La Vaccheria
Via Giovanni L’Eltore, 35
Roma, Italia
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Phone
06.6961221
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