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Gli Hutteriti “fuori dal mondo”, in mostra a Cremona

Gli Hutteriti “fuori dal mondo”, in mostra a Cremona

Gli Hutteriti, minoranza del Nord America radicata in piccole comunità, vivono isolati ma felici. Tim Smith li ha fotografati per 15 anni

Cremona. In esposizione al Museo Diocesano di Cremona fino al 7 aprile il fotoreportage “In he World But Not Of It” (Nel mondo, ma senza farne parte) del canadese Tim Smith, frutto di quindici anni di ricerca durante i quali il reporter ha documentato stile di vita e costumi degli Hutteriti, comunità anabattiste del Manitoba, in Canada. Foto d’apertura: Hadassah Maendel porta il suo cavallo
Kahlua nello stagno della colonia di Baker per un bagno al tramonto
© Tim Smith

Pacifisti e comunitari

© Tim Smith

Nella foto sopra: Jonathan Hofer, insegnante di origini tedesche, presiede la preghiera recitata da uno dei suoi studenti dopo la cena nella mensa della scuola, presso la colonia di Deerboine. I bambini, di età compresa tra i cinque e i quindici anni, consumano i loro pasti in mensa dove viene loro insegnato a mangiare velocemente ma in modo educato e rispettoso. A 15 anni si “diplomano” in questo rito di passaggio e possono unirsi agli adulti nella sala da pranzo della comunità.
Gli hutteriti, anabattisti pacifisti, le cui radici risalgono alla Riforma protestante del XVI secolo, vivono riuniti in colonie in ogni parte del Canada occidentale e degli Stati Uniti nord-occidentali. La loro cultura continua a preservarsi grazie alla separazione volontaria dalla società tradizionale e all’autosufficienza economica.

Isolati, ma non soffrono la solitudine

Bambini giocano sulle balle di paglia con l’arcobaleno sullo sfondo nella colonia di Valley Hutterite ©Tim Smith

Nonostante una storia segnata dalla persecuzione, gli hutteriti rappresentano uno dei modelli di vita comunitaria di maggiore successo nella storia moderna. Nel corso di tutta la loro vita provvedono da sé al proprio sostentamento, soffrendo meno il senso di solitudine e l’isolamento diffusi nel mondo moderno.
L’importanza del coinvolgimento di ogni individuo nella vita familiare, sociale e spirituale, così come lo scopo ben definito delle loro vite, fa sì che le loro comunità soddisfino molti dei requisiti che le classificano come “zone blu”: aree nelle
quali i tassi di salute, felicità e aspettativa di vita sono più alti della media.
Le colonie sono mantenute di piccole dimensioni, solitamente al di sotto dei 200 membri, al fine di rendere possibile la nascita di forti legami sociali, ponendo molta enfasi sulla comunità piuttosto che sul singolo.

Ogni colonia è autonoma

©Tim Smith

Nella foto sopra: Nevada Waldner posa per un ritratto con la sua bambola in stile americano presso la colonia di Maple Grove. Gli Hutteriti indossano solo abiti cuciti a mano dai membri della famiglia.
La cultura degli hutteriti viene spesso romanticizzata o al contrario denigrata come
semplice o arretrata. La realtà è che la loro società è molto complessa. Ogni colonia deve decidere quanto saldamente aggrapparsi alle tradizioni e quanto adattarsi al mondo esterno sempre più interconnesso. Al ministro, che ricopre una funzione di leadership, viene dato l’incarico di assicurarsi che la colonia rimanga sulla via della devozione religiosa piuttosto che su quella della mondanità.
Così come l’autore hutterita Paul S. Grosse scrive: «Non possiamo compiacere il mondo e Dio allo stesso tempo… O accettiamo questo mondo per tutto ciò che comporta, problemi, stress mentale, dolore e morte inclusi, oppure pensiamo a intraprendere un nuovo cammino».
Parte di questo progetto è stato reso possibile grazie al prezioso sostegno del Manitoba Arts Council.

Note biografiche

Tim Smith è un fotografo residente in Manitoba, Canada. Documenta la vita nelle praterie da oltre quindici anni, con particolare attenzione verso gli hutteriti. Il suo progetto è tra i lavori di documentazione più ampi e dettagliati mai realizzati sulla loro cultura. Oltre ai progetti a lungo termine di cui si occupa, lavora ad assegnati che raccontano la vita nelle grandi pianure per diversi clienti editoriali e commerciali. Il suo lavoro è stato premiato ben due volte con il National Newspaper Award e ha ricevuto la menzione speciale Judges Special Recognition nel prestigioso concorso Pictures of the Year International (POYI), sezione Community Awareness.
Ha pubblicato in diversi giornali e riviste di tutto il mondo ed esposto in Nord America, Europa, Medio Oriente, Australia e Africa. Il suo lavoro che racconta le grandi praterie e gli Hutteriti fa parte della collezione d’arte della provincia del Manitoba, nonché dell’esposizione permanente al Múzeum habánov v Sobotišti, in Slovacchia. Smith è un sostenitore della Coalition for Women in Journalism.

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