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Una quotidianità apocalittica nei quadri di Nicola Nannini

Una quotidianità apocalittica nei quadri di Nicola Nannini

Fino al 31/1 alla Galleria AreaB di Milano in esposizione una ventina di opere di Nicola Nannini. Paesaggi immaginari e atmosfere metafisiche

Milano. Per la mostra milanese “Nicola Nannini. Segnali di vita” – fino al 31 gennaio 2024 alla galleria Area\B di Milano, personale curata da Ivan Quaroni – Nicola Nannini espone una ventina dipinti inediti e una installazione di grandi dimensioni composta da venti piccole tele. Nannini ha prodotto appositamente – su tela e su tavola – un corpus di opere caratterizzate dall’interpolazione tra paesaggio e ritratto, approfondendo il dialogo tra questi due generi pur riservando a ciascuno una misura di autonomia. In apertura: Nicola Nannini, Una rissa finita male, i rilievi del caso e alcuni curiosi, 2023, olio su tela, cm 72×102.

Gli extraterrestri di Nannini siamo noi

Nicola Nannini, Accadde tutto una domenica mattina, 2023, olio su tela, cm 72×102

Nei racconti visivi di Nannini, infatti, da una parte troviamo le case della bassa Padana, immerse in una pianura spopolata e silente, divenute simbolo di una condizione di provincialità archetipica e universale; dall’altra una pletora di personaggi che intrattengono con tale paesaggio un rapporto incongruo.

Accanto a quelli che sembrano i tipici abitanti del luogo, si trovano infatti figure catapultate da un altro contesto geografico e culturale, quello dell’America degli anni Cinquanta o, meglio, della sua rappresentazione finzionale e cinematografica. 

Una dimensione metafisica

Nicola Nannini, Nota zona di avvistamenti e chiosco dei gelati in fondo sulla destra, 2023, olio su tela, cm 72×102

Questa alterazione della continuità spazio/temporale – che è anche il segno di una «felice libertà espressiva dell’artista», osserva il curatore – serve a sottolineare il carattere universale di certe immagini.  «Poco importa, infatti, se alle origini delle osservazioni di Nannini – spiega Ivan Quaroni – ci sono edifici e scorci della piana ferrarese. Quel che conta è la dimensione metafisica e assoluta di certe visioni sospese e stupefatte che potremmo trovare anche in un ipotetico altrove, nelle campagne dell’Iowa o nell’Europa centrale.»

Insomma, «una pianura uguale a mille altre, come dice l’artista stesso, da intendersi come una sorta di foglio bianco su cui scrivere qualsiasi cosa reale o immaginata».

Cenni biografici

Nicola Nannini, Le neveu aviateur- il nipote aviatore, 2023, olio su tela, cm 72×102

Nicola Nannini è nato a Bologna nel 1 972, vive e lavora tra Cento (FE) e Verona.
Attivo dalla metà degli anni Novanta, ha tenuto mostre in Italia e all’estero tra le quali Bologna, Ferrara, Milano, Roma, Brindisi, Torino, Reggio Emilia, in personali e collettive. Dai primi anni 2000 espone in varie mostre personali a Den Haag, Amsterdam, Rotterdam e Londra; a Szekesfehervar (Ungheria) presso la Nazionale Galleria d’arte moderna; a Bologna al complesso monumentale di S. Maria della Vita; a Parigi e New York in collaborazione con WP Bologna; a Verona al Museo d’arte di S. Fermo Maggiore.

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