Niviaq Korneliussen ne La Valle dei Fiori racconta il dramma di una ragazza inuit che si sente sempre più estranea al mondo dove è cresciuta
Niviaq Korneliussen nel romanzo La valle dei fiori racconta il tracollo psicofisico di una ragazza inuit che sente il mondo chiudersi su di lei finché non riesce più a stare nel proprio corpo. La protagonista vive a Nuuk, la capitale della Groenlandia, è giovane e ribelle, ha una ragazza che la ama e un futuro che l’attende in Danimarca, dove sta per iniziare l’università. Eppure si sente troppo grossa, troppo scura, troppo diversa dai compagni di studio, e mentre tutti a casa credono che stia spiccando il volo verso la desiderata libertà, lei sprofonda in un disagio che in realtà ha sempre avvertito, un senso di inadeguatezza e vertiginosa solitudine, un bisogno bruciante di amore unito a una paura di deludere e di donarsi con cui finisce per far male agli altri quanto a se stessa.
Un malessere che esplode nell’adolescenza
Un malessere che da bambina la portava a nascondersi sul Monte Corvo, nella tana di uno «spirito della montagna», e che prende il sopravvento quando un lutto la conduce nella natura maestosa della Groenlandia orientale, fino a una valle di fiori di plastica, piena di croci anonime e dimenticate.
Così finiscono i tanti giovani inuit che ogni anno si tolgono la vita, nel silenzio del sistema e delle loro stesse famiglie – un tabù di cui nessuno vuole parlare.
Inesorabile come una bomba a orologeria, La valle dei fiori edito da Iperborea è un racconto di una schiettezza feroce che si fa potente poesia, urgente e autentico quanto difficile da dimenticare, un romanzo che va dritto al cuore dell’odierno dibattito sull’identità dando voce ai groenlandesi del XXI secolo, cresciuti in una società di matrice coloniale e smarriti ai margini dell’Occidente globalizzato.
Il più alto tasso di suicidi al mondo
Niviaq Korneliussen, autrice del libro La valle dei fiori (traduzione di Francesca Turri), ha di recente vinto – prima groenlandese – il prestigioso Premio del Consiglio Nordico. Al ricevimento del premio, la giovane scrittrice ha fatto un discorso molto profondo e toccante, che ha fatto scalpore.
Lo riprendiamo integralmente dal sito di Iperborea.
«Ho provato a scrivere un discorso indirizzato ai leader del mio paese, ma è come parlare con un muro, e non mi prendo più il disturbo. Quindi ho deciso di dedicare questo discorso a coloro per cui scrivo. Ai bambini e ai giovani che sono a casa, voi siete il motivo per cui ho vinto questo premio.
Abbiamo il più alto tasso di suicidi al mondo. Nel corso di diverse generazioni sono venute a mancare tantissime persone che avrebbero potuto essere ancora qui. Che avrebbero potuto vivere una vita lunga, e non diventare solo ventenni, quindicenni, dodicenni. Abbiamo un sistema che vi trascura ripetutamente quando avreste più bisogno di aiuto. Non si assumono la responsabilità, la scaricano su di voi, voi che nemmeno sapete se sarete in grado di superare la notte.
Tutti lo sanno , nessuno ne parla
A voi che trovate la forza di vivere un giorno in più, nella speranza che domani andrà meglio, e che forse stavolta ci sarà qualcuno pronto a prendersi cura di voi. A voi in cui il medico, il poliziotto, l’insegnante e il politico hanno smesso di credere. A voi che vivete nell’angoscia perché i vostri amici scompaiono, anche se la vostra vita è appena cominciata. A voi che venite cacciati dallo studentato dopo che avete tentato di togliervi la vita.
A voi che vi sentite brutti, incapaci, un peso. A voi, che avete voglia di vivere, ma non ce la fate più. Abbiamo un sistema ripugnante, che vi costringe a scegliere tra la vita e la morte. La verità è che il vostro posto in questo mondo è quanto di più importante ci sia. E noi adulti, noi non siamo niente senza di voi. Quindi mi scuso da parte di tutti gli adulti responsabili per voi. Scusateci perché troppo spesso siete lasciati a voi stessi. A voi che siete venuti a mancare e di cui non parliamo più. Può darsi che nemmeno le persone più influenti e potenti abbiano la minima idea di cosa fare, e che distolgano lo sguardo nella speranza che la cosa si risolva da sé. Ma voi siete ancora qui, e siamo in tanti ad apprezzarvi, a credere in voi.
Grazie per resistere
Quindi grazie a voi, a tutti i giovani che ho incontrato per la mia strada. Grazie perché siete così amabili, così pieni di talento e belli. Grazie per avere fiducia in me. È un regalo per cui ho la più grande considerazione, e che non darò mai per scontato. Farò tutto ciò che è in mio potere per far sentire la vostra voce e per esserci per voi. Grazie per resistere nei momenti più bui. E grazie per esserci. Devo ringraziare voi per questo premio.»
Niviaq Korneliussen, La valle dei fiori, edizioni Iperborea
Pagine: 320
Uscita: 28 giugno 2023
Prezzo ed. cartacea: € 18,50
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