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4 passeggiate (per tutti) tra le meraviglie delle Dolomiti

4 passeggiate (per tutti) tra le meraviglie delle Dolomiti

Dai Cadini alle Marmarole, dal Sorapis alle Tre Cime di Lavaredo: in primavera il paradiso degli escursionisti è sulle Dolomiti bellunesi

Leggende da conoscere sulle cime più affascinanti delle Dolomiti, e cime da leggenda da scoprire, riempiendo la vista di scenari mozzafiato che rimangono indelebili nella memoria. Parliamo delle vallate che fanno parte del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti, in Veneto, dove le passeggiate in montagna hanno per sfondo panorami spettacolari come quello delle Tre Cime di Lavaredo, ma anche dei Cadini di Misurina, del Sorapis e del Lago di Misurina, delle Marmarole. Foto d’apertura: Tre Cime di Lavaredo. Foto Consorzio Tre Cime ©Nicola Bombassei

Gli asceti di pietra dei Cadini

Cadini di Misurina, foto ©Nicola Bombassei

La leggenda racconta che alcuni asceti saliti in montagna a pregare sopra la Valle dell’Ansiei, dove oggi sorgono i Cadini di Misurina, per sfuggire al male vennero trasformati in giganti di pietra.
Ci sono diversi percorsi che si addentrano nel gruppo dei Cadini, di varia difficoltà. Sul versante meridionale, una piacevole passeggiata panoramica di meno di 10 km mette in collegamento il Rifugio Col de Varda a 2.115 metri, raggiungibile in seggiovia, e il Rifugio Città di Carpi a 2.110 metri s.l.m. Il dislivello è di appena 270 metri ma il percorso è un vero e proprio balcone sulla catena delle Marmarole, l’imponente Sorapìss e il maestoso Cristallo, fino alle Tofane che fanno da sfondo a Cortina. Si cammina tra i pini mughi e tra cirmoli e radure fino a Forcella Maraia, una bellissima sella prativa da cui godere le guglie dei Cadini. Si può decidere di ritornare in seggiovia oppure a piedi, affrontando un dislivello di 640 metri circa.

Le lacrime del re Sorapis 

Lago del Sorapiss. Foto di Riccardo Cervia su Unsplash

Il Gruppo dei Sorapiss è costituito dal massiccio centrale che comprende la Punta Sorapis a 3.205 metri, la Fopa di Mattia a 3.155, la Croda Marcora a 3.154 e le Tre Sorelle a 3.005 metri. Ai suoi piedi il meraviglioso Lago di Sorapiss. La leggenda racconta che la piccola Misurina chiese al re Sorapiss, suo padre, di procurargli lo specchio Tuttosò per soddisfare le sue curiosità. La fata del Monte Cristallo diede lo specchio al re, in cambio però lo trasformò in montagna. Misurina accettò lo scambio ma quando suo papà si trasformò in montagna, le sue lacrime formarono un lago.  
Gli sportivi possono cimentarsi nel Giro del Sorapiss con due pernottamenti, uno al Rifugio Vandelli punto di partenza dell’anello, e uno al Rifugio San Marco (chiuso fino a giugno). Altro itinerario impegnativo ma fattibile in giornata, è quello che da Passo Tre Croci (1.805 m) arriva a Forcella de Marcuoira (2.307 m) passando per il Rifugio Vandelli a 1.928 metri di altitudine. Il percorso ad anello misura poco più di 13 km, con dislivello complessivo di 1.000 metri, e richiede 4 ore e 40 minuti di cammino circa. 

Tanna, la regina delle Marmarole

Stambecchi sulle Marmarole. Foto Consorzio Tre Cime ©Nicola Bombassei

Secondo la leggenda le Marmarole sono abitate dai Croderes, esseri dal cuore di pietra. Tanna è la loro regina. Fredda nella sua bellezza e fiera delle sue rocce. 
Per esplorare il gruppo delle Marmarole si può partire dagli impianti di risalita del Monte Agudo e salire in seggiovia fino alla sommità del monte boschivo a 1.573 metri dove si trova l’omonimo rifugio. Da qui si raggiunge prima Col dei Buoi e successivamente il bellissimo Pian dei Buoi, ampio altopiano con vista panoramica sulle Dolomiti dell’Oltrepiave e del Centro Cadore. Il percorso, senza difficoltà, è comunque impegnativo per gli oltre 23 km di lunghezza, il dislivello complessivo di 1.400 metri e il tempo di percorrenza pari a 7 ore ca.

La stella alpina delle Tre Cime

Foto Consorzio Tre Cime ©Nicola Bombassei

Non poteva mancare una leggenda per le Tre Cime di Lavaredo: è quella della stella alpina. Nella notte dei tempi, l’unica terra su cui non cresceva nemmeno un fiore era la grande montagna di Lavaredo, nuda e spoglia. Una notte l’eco del suo pianto giunse alla fata Samblana che prese tra le mani una stella lucente e la depose tra le rocce della più alta delle Tre Cime. Così anche la grande montagna il suo fiore. 
L’itinerario suggerito è un grande classico: il giro delle Tre Cime di Lavaredo. Punto di partenza è il Rifugio Auronzo a 2.320 metri, proprio sotto la parete sud delle Tre Cime, dove parte il percorso ad anello che offre scorci indimenticabili: si passa per il Rifugio Locatelli a 2.405 m (apre il 29/6) e la Forcella Col di Mezzo a 2.315 metri: le Tre Cime si stagliano in tutta la loro imponenza regalando uno spettacolo mozzafiato. Il percorso è lungo meno di 10 km, con dislivello pari a 468 metri, tempo di percorrenza 3 ore e mezza circa. 

Tre Cime Dolomiti, slow mountain 

Tre Cime di Lavaredo. Foto di Julius Silver da Pixabay

Lento, sostenibile, consapevole. Lo slow tourism si applica alla montagna e caratterizza la filosofia del Consorzio Turistico Tre Cime Dolomiti in Veneto. Qui, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, la vacanza è autentico relax che nasce da paesaggi ancora incontaminati, dove la natura è la vera protagonista. Non è la montagna delle feste vip, delle piste affollate, dei grandi numeri.
È la terra delle Tre Cime di Lavaredo, di Auronzo e Misurina. Un paradiso naturale dove trovare la propria dimensione e il giusto ritmo, assaporare accoglienza e genuinità.

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