Nella mostra “Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976” gli anni d’oro della rassegna canora più amata dagli italiani
Torino. Le Gallerie d’Italia – Torino ospitano fino al 12 maggio 2024 la mostra Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976 a cura di Aldo Grasso. Foto apertura: Domenico Modugno canta Nel blu dipinto di blu sul palco del VIII Festival di Sanremo, 1958. Foto Nicola Giordano © Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo
Il Festival è Storia
La mostra, che si avvale del patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino, presenta 85 fotografie provenienti dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo sul Festival di Sanremo, la più celebre manifestazione della canzone italiana che rappresenta un capitolo importante non solo della storia della musica e della televisione ma anche della storia sociale del Paese.
Le fotografie in mostra si soffermano solo in pochi casi sulle immagini delle esibizioni degli artisti sul palco, dando maggiore spazio ai “fuori scena”: i cantanti durante le prove, le passerelle degli artisti in giro per la città, gli autografi, il pubblico, gli artisti ritratti in situazioni curiose, la sala trucco, l’orchestra e la sala stampa. Grazie alla media partnership con la Rai, l’esposizione è arricchita da contributi video-sonori in collaborazione con Rai Teche.
Nel Dopoguerra l’Italia ha voglia di cantare
Il Festival di Sanremo nasce nel 1951, organizzato dal Casinò di Sanremo e dalla Rai di Torino, in tre serate e trasmessa radiofonicamente in presa diretta dal Salone delle Feste del Casinò. Le prime edizioni vengono trasmesse solo dalla radio, ma nel 1955, la manifestazione comincia ad avere una certa popolarità e la tv decide di trasmetterla in diretta. Da quel momento la storia del Festival di Sanremo procede di pari passo con la storia della televisione italiana.
Paparazzi scatenati al Festival
I fotoreporter dell’Agenzia Publifoto intuiscono l’importanza della manifestazione e, negli anni in cui l’evento fu ospitato nel Casinò di Sanremo (1951-1976), realizzano oltre 15.000 fotografie del Festival. La fotografia assume anche un valore documentale di grande importanza: le immagini in mostra testimoniano un’Italia che ha fretta di dimenticare la guerra e la povertà, che vuole affidare alle canzoni una ritrovata spensieratezza. Il titolo richiama la giovane età di un Festival agli esordi e di un’Italia in crescita.
Lo sterminato archivio Publifoto
La mostra si inserisce nell’ambito delle iniziative di valorizzazione dell’Archivio Publifoto, costituito da oltre 7 milioni di fotografie dell’Agenzia fondata da Vincenzo Carrese nel 1937, la più importante agenzia fotogiornalistica privata nata in Italia negli anni ’30. L’Archivio è stato acquistato da Intesa Sanpaolo nel 2015 con una operazione che ne ha evitato la dispersione e ora è curato e gestito dall’Archivio Storico Intesa Sanpaolo presso le Gallerie d’Italia di Torino. In occasione della mostra, l’Archivio Storico ha completamente restaurato, digitalizzato e catalogato tutte le oltre 15.000 fotografie dei servizi realizzati al Festival dall’Agenzia Publifoto e sono ora consultabili on line sul sito dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo (https://asisp.intesasanpaolo.com).
Atmosfera Anni Sessanta
Lungo il percorso espositivo, i visitatori potranno inoltre rivivere l’atmosfera di una vecchia sala stampa, grazie agli elementi di design provenienti da ADI Design Museum – Compasso d’Oro di Milano. L’allestimento è ulteriormente arricchito dalle copertine originali di vinili che richiamano varie edizioni di Sanremo del passato, grazie al prestito dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, progetto Canzone Italiana; da un Cinebox (1961-1962) della Mival grazie al prestito concesso da Faro Games; da alcune sedute dal design contemporaneo di Edra.
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