Nella mostra di Milano oltre 60 fotografie e l’installazione Common Sense (composta da 200 scatti) ripercorrono la carriera di Martin Parr
Milano. Con la mostra MARTIN PARR Short & Sweet prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura che rimarrà aperta al pubblico fino al 30 giugno 2024, il Mudec – Museo delle Culture di Milano prosegue la fortunata collaborazione con Magnum Photos sulla fotografia di reportage e documentaria.
In esposizione il corpus della serie Common Sense
Le oltre 60 fotografie esposte sono state selezionate appositamente da Martin Parr per questo progetto e presentate, insieme all’installazione Common Sense composta da circa 200 scatti della serie che lo ha reso famoso (qui sopra, un’immagine di quella serie, scattata a Disneyland Tokyo nel 1998) per ripercorrere, anche attraverso una intervista inedita a cura della storica e critica della fotografia Roberta Valtorta, la carriera di uno dei più famosi fotografi della nostra epoca.
La ricerca del dettaglio perfetto
Il suo sguardo è immediatamente riconoscibile, una lente di ingrandimento a colori vivaci che crea storie partendo dalla realtà, che cattura momenti autentici e spesso eccentrici della vita quotidiana cogliendo l’essenza di un luogo o di una situazione attraverso la ricerca del dettaglio perfetto, che offre una prospettiva unica e spesso provocatoria della società contemporanea.
Documentarista e “narratore” del suo tempo
Martin Parr (classe 1952) – senz’altro uno dei fotografi documentaristi britannici più affermati e riconosciuti del nostro tempo – sceglie Mudec Photo per un progetto espositivo curato direttamente da lui insieme a Magnum Photos, con cui il Museo delle Culture di Milano continua la fortunata collaborazione sulla fotografia di reportage e documentaria avviata nel 2022 con le mostre su Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.
Questo nuovo progetto insiste su soggetti raccontati al visitatore in piena coerenza con la rinnovata visione del Museo, che da due anni ormai è sempre più incentrata su tematiche antropologiche e sulla narrazione di visioni d’arte grazie ai linguaggi del contemporaneo.
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