Al MUDEC di Milano oltre 40 opere di Picasso tra dipinti, sculture e 26 disegni e bozzetti del preziosissimo Quaderno n. 7. Fino al 30 giugno
Milano. Aperta al pubblico dal 22 febbraio al 30 giugno 2024, la mostra Picasso. La metamorfosi della figura porta al MUDEC di Milano oltre quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso per la mostra dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal di Malaga. Immagine d’apertura: Pablo Picasso Donna che gioca in spiaggia 1928, Olio su tela Collezione privata © Succession Picasso, by SIAE 2024
Picasso non considerava come ‘primitiva’ l’arte che lo ispirava, che muoveva la sua mente creativa in un desiderio inarrestabile di aprire nuove strade, non vedeva un ‘prima’ e un ‘dopo’ nell’arte, non c’era un’arte “altra”, “diversa”: Picasso la concepiva come un Tutto senza tempo. “Non c’è né passato né futuro nell’arte. – amava sottolineare – Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato”. Pablo Picasso mostrò sempre un profondo rispetto per le manifestazioni artistiche di altre culture e di altri tempi e seppe, più di ogni artista della sua generazione, comprenderle e reinventarle con il nobile scopo di dare un impulso e un nuovo percorso di esplorazione all’arte universale.
Arte senza tempo e senza confini
Il MUDEC propone al pubblico di leggere la ricchissima produzione di Picasso – alla luce del suo amore per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’, e racconta questa costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione attraverso un grande progetto espositivo, appositamente pensato per essere ospitato nel cuore del Museo che racconta le culture del mondo e la loro reciproca e costante influenza.
È importante infatti far conoscere al pubblico come Picasso abbia colto l’essenza e il significato di altre fonti artistiche e le abbia assimilate nella sua produzione per tutta la vita, dal 1906 – anno fondamentale per la sua produzione – fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta.
Col ritorno al “primitivismo”, intorno al 1925, l’artista trae gli strumenti del linguaggio plastico da esempi africani, ma anche da esempi neolitici e proto-iberici (della Spagna preromana), prende spunto dall’arte oceanica, dall’antica arte egizia e da quella della Grecia classica (vasi a figure nere). Picasso inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante METAMORFOSI delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale.
Le fonti antiche e l’eredità di Picasso
In un gioco di specchi e rimandi, la selezione della produzione del Maestro spagnolo è in dialogo da una parte con un corpus di fonti antiche e reperti archeologici ed etnografici, dall’altro con le creazioni delle nuove generazioni di artisti africani che si sono trovati a confrontarsi con il genio spagnolo e ne hanno rielaborato – il linguaggio e la visione.
La mostra racconta il processo creativo di Picasso anche attraverso le videoinstallazioni a cura di Storyville raccolte sotto il titolo A Visual Compendium, che accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra.
Orari mostra
Lunedì 14.30 – 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30 – 19.30: giovedì, sabato 9.30 – 22.30. La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso).
Aperture e chiusure straordinarie
Domenica 31 marzo 2024 (Pasqua) 9:30 – 19:30
Lunedì 1 aprile 2024 (Lunedì dell’Angelo) 9:30 – 19:30
Giovedì 25 aprile 2024 (Anniversario della Liberazione) ore 9:30 – 22:30
Mercoledì 1 maggio 2024 (Festa del Lavoro) ore 9:30 – 19:30
Domenica 2 giugno 2024 (Festa nazionale della Repubblica) 9:30 – 19:30
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