Senigallia Città della Fotografia ospita fino al 2 giugno 2024 una mostra della visionaria fotografa e artista statunitense Sandy Skoglund
Senigallia (Ancona). Senigallia Città della Fotografia dedica una nuova mostra a Sandy Skoglund, artista statunitense celebre per le sue opere colorate ed evocative, dove la fantasia dialoga con la realtà in un gioco di contrasti surreali e stranianti. Foto d’apertura: Sandy Skoglund, Walking on Eggshell, 1997 ©Sandy Skoglund Courtesy Paci Contemporary Gallery, Brescia-Porto Cervo.
Installazioni oniriche
Fino al 2 giugno 2024 le sale di Palazzo del Duca ospitano l’antologica Sandy Skoglund. I mondi immaginari della fotografia. 1974 – 2023, organizzata dal Comune di Senigallia con il sostegno di Regione Marche, la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio e Galleria Paci Contemporary.
L’esposizione ripercorre la carriera di questa artista che ha scelto la fotografia come medium espressivo d’elezione, usata per immortalare le ricche installazioni ambientali che crea, composte da oggetti quotidiani, materiali da lei disegnati e fabbricati e sculture di piccolo e medio formato che realizza appositamente per i suoi paesaggi immaginifici.
La Skoglund apre una finestra su un alto mondo
Tutti i lavori della Skoglund hanno una gestazione piuttosto lunga, poiché l’artista passa mesi, a volte anni, a studiare e ricreare ogni minimo dettaglio dell’installazione che verrà poi fotografata, utilizzando la cifra stilistica dei forti contrasti cromatici che rendono la scena ancora più fantastica e surreale.
Come ha lei stessa dichiarato, «Senza la fotografia, l’arte concettuale si cancellerebbe dalla memoria degli uomini. In questa forma la mia arte può essere recepita come un dipinto, come una finestra aperta su un altro mondo. È questa d’altro canto la ragione per cui lavoro con la macchina fotografica. Il grande formato si adatta bene all’aspetto burlesco del mio lavoro».
I suoi iconici animali fluorescenti
La mostra di Senigallia racconta tutte le fasi dell’attività di Sandy Skoglund, da quando negli anni ’70 inizia a fotografare da autodidatta, passando per i primi grandi successi di pubblico e critica degli anni ’80, come “Radioactive cats” e “Revenge of the goldfish” con i loro ormai iconici animali fluorescenti, e per le celebri opere degli anni ’90, come “Atomic Love” e “The cocktail party”, dove le installazioni diventano sempre più ricche e complesse con figure umane e statue che convivono in dialoghi silenti.
Le sperimentazioni più recenti di Sandy Skoglund
Infine Winter, l’ultima opera realizzata dall’artista, un lavoro iniziato nel 2008 e terminato nel 2018 la cui elaborazione ha richiesto anni di prove e tentativi, in cui ha sperimentato tecniche nuove e processi digitali focalizzati sull’immagine del fiocco di neve, “un ibrido di tecniche e concetti che sono stati immortalati insieme dalla macchina fotografica il 22 dicembre 2018. In opposizione alla rapida istantanea, Winter è uno studio sulla perseveranza e la persistenza, un paesaggio artificiale che celebra le belle e spaventose qualità della stagione più fredda” racconta Skoglund.
In mostra il background dell’installazione
Proprio “Winter” è protagonista di un focus nell’esposizione senigalliese: oltre alla fotografia omonima verrà ricreato in mostra il setting di realizzazione, con gli sfondi e alcune delle sculture originali usate da Skoglund, per permettere ai visitatori di entrare letteralmente nell’opera e scoprire da vicino la minuzia di dettagli e l’incredibile lavoro che si cela dietro a uno scatto solo apparentemente istantaneo.
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