Bandiera Arancione del Touring: «località che gode di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e offre un’accoglienza di qualità». E anche “città del buon vivere” per Slow Food. È il benvenuto ai visitatori di Chiavenna. Foto d’apertura: Hansueli Krapf, lic. Creative Commons BY-SA 3.0

Lontano dal chiasso

Borgo di montagna che non ama il chiasso, Chiavenna è famoso per i crotti, la brisaola e il “violino di capra” (presidio Slow Food). Situato al centro della valle omonima, va orgoglioso della sua storia e delle sue tradizioni, dei bei palazzi nobiliari che abbelliscono il centro, delle tipiche fontane in pietra ollare. E della sua cucina: a tavola, il tour delle specialità chiavennasche è un’esperienza che delizia i sensi.

Il tour di Chiavenna inizia dalla Collegiata di San Lorenzo, chiesa che conserva le antiche pareti romaniche. La Collegiata ospitare al suo interno il Battistero, fonte battesimale del 1156 ricavato da un monolite in pietra ollare, e il Museo del Tesoro che conserva la Pace di Chiavenna, preziosa copertura di evangeliario che è un autentico capolavoro di oreficeria medievale formata da 23 lamine d’oro lavorate a sbalzo e filigrana e arricchita da gemme, perle e pietre preziose.

Passeggiando nelle vie del centro, si incontrano piazze con al centro antiche fontane (una è adirittura del Cinquecento), un parco botanico che separa due rocche fortificate medievali, la Rocca del Paradiso e la Rocca del Castellaccio, e vari palazzi nobiliari ed edifici storici, tra i quali Palazzo Balbiani, chiamato “il castello” e riedificato a inizio Novecento sulle mura di una precedente fortezza del Quattrocento.

Palazzo Vertemate Franchi

A due passi dal centro di Chiavenna, Palazzo Vertemate Franchi, dimora del ‘500 a Prosto di Piuro, è una tappa d’obbligo. Sobrio nella facciata, il Palazzo all’interno è un trionfo di decorazioni, con pareti affrescate e soffitti lignei finemente intagliati. Nel giardino all’italiana, un frutteto e un vigneto dove viene prodotto il passito Vertemate.

Specialità DOP

Altri tesori di Chiavenna, la brisaola, affumicata nei crotti e il violino di capra, presidio Slow Food, ricavato dalla coscia delle capre (viene affettato “a violino”).

Il crotto, un posto speciale

L’offerta enogastronomica della Valchiavenna è legata ai crotti. Si tratta di costruzioni rustiche con la partiolaità di avere una corrente d’aria a temperatura costante, intorno agli 8°C; sono ideali per la maturazione del vino e la perfetta conservazione di salumi e formaggi. Oggi i crotti sono osterie o ristoranti dove degustare le prelibatezze locali.

Crotto e ristorante

Il Crotasc, ristorante dal 1948, ha un menu pieno di tentazioni. Dagli antipasti (salamino “bastardell”, cacciatorino di cervo, prosciutto di capriolo e di cinghiale, violino di capra di antipasto) ai primi: gnocchetti bianchi di Mese, pizzoccheri della Valtellina; e che dire del petto d’anatra con funghi porcini, e del salmì di cervo e polenta?

A contatto con la natura

Tutt’attorno Chiavenna, numerosi i parchi dove immergersi in contesti naturalistici di rara bellezza. Cascate dell’Acquafraggia: seguendo un percorso attrezzato, si ammirano le cascate e l’intera vallata da terrazze panoramiche.
Parco delle Marmitte dei Giganti: si trova poco fuori l’abitato di Chiavenna. È una riserva naturale con manifestazioni geomorfologiche di origine glaciale dalle forme più strane, scavate nei sassi nei secoli dall’azione dell’acqua.
Parco del Paradiso: parco botanico, resti archeologici e storici.

Dove dormire

Villa Giade, B&b di charme, con ristorante. Via G.B. Picchi 1, Chiavenna; tel. 0343 761377. Stanze a partire da 140 €.
Foresteria B&B Vecchiascuola, a Pianazzola; tel. 349.3435130, Con un valore aggiunto: lo splendido panorama. Ideale per chi ama fare trekking. Camere a partire da 70 €.
INFO
Consorzio Promozione Turistica Valchiavenna