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Bologna, tre palazzi svelano tutti i loro segreti

Bologna, tre palazzi svelano tutti i loro segreti

A Bologna, il Palazzo della Banca d’Italia, Palazzo Malvezzi de’ Medici e il Collegio Venturoli aprono le porte ai visitatori

Bologna. Tre posti speciali, tre splendidi palazzi da visitare durante le Giornate Fai d’Autunno, sabato 14 e domenica 15 ottobre. Foto d’apertura: Bologna, Banca d’Italia. Foto Paolo Panzera

Palazzo Banca d’Italia

Durante le Giornate FAI d’Autunno 2023 i visitatori avranno la possibilità di ammirare gli spazi più importanti del Palazzo della Banca d’Italia, nel centro di Bologna, progettato in stile eclettico nella seconda metà dell’Ottocento dall’architetto napoletano Antonio Cipolla.

In particolare, il grande scalone monumentale, la Sala Consiglio e lo splendido Salone del Pubblico con il soffitto vetrato e decorato. Oltre all’importante apparato decorativo del portico, opera di Gaetano Lodi (1830-1886), autore anche della decorazione di vari teatri bolognesi. Ogni volta del portico rappresenta un fatto della storia antica e recente dell’Italia, fino all’Unità, ricordi di esplorazioni e scoperte geografiche, raffigurazioni allegoriche di città e loro stemmi.

Palazzo Malvezzi de’ Medici

Attuale sede della Città metropolitana di Bologna, il palazzo fu costruito nella seconda metà del Cinquecento su progetto di Bartolomeo Triachini. L’edificio si caratterizza per una ricca decorazione al suo interno. La facciata ha uno sviluppo imponente e grandioso a tre ordini sovrapposti. Nel 1725 il Marchese Giuseppe Maria Malvezzi de’ Medici fece realizzare il maestoso scalone d’onore su disegno dei Bibiena.

Verso la metà del secolo XIX gli interni furono oggetto di una trasformazione, voluta da Giovanni Malvezzi de’ Medici, ad opera di Francesco Cocchi, i cui interventi scenografici erano pensati per ospitare feste, convivi e salotti letterari che portarono qui i più importanti intellettuali dell’epoca, tra cui Vincenzo Monti e Giacomo Leopardi.

Collegio Venturoli

Bologna, Collegio Venturoli. Foto Paolo Panzera ©FAI

Istituzione che ha permesso lo sviluppo di una grande scuola artistica bolognese, il Collegio Venturoli venne fondato dall’architetto Angelo Venturoli allo scopo di garantire il sostegno a giovani promettenti nel campo dell’arte. A partire dal 1825, per i suoi primi cento anni di attività, il collegio ha accolto giovani offrendo loro per otto anni, oltre che vitto e alloggio, un’inusuale e prestigiosa formazione scolastica. Qui si sono formati alcuni dei più importanti artisti e architetti bolognesi del XIX e XX secolo, quali Raffaele Faccioli, Giuseppe Romagnoli, Luigi Serra, Roberto Franzoni, Farpi Vignoli e Giorgio Trebbi.

Di grande interesse artistico è l’edificio che ospita il collegio, un complesso le cui origini risalgono al XVI secolo, quando ospitava il Collegio Illirico-Ungarico e che ha assunto l’attuale conformazione verso la fine del XVII ad opera di Giovanni Battista e Giuseppe Antonio Torri. Particolarmente pregevole il ciclo di affreschi settecenteschi con episodi della Storia della Croazia e dell’Ungheria di Pizzoli, che troviamo nelle grandi sale del piano terra, e un trompe d’oeil di Fantuzzi nel bel giardino interno.

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