Succhi, bibite, energy drink: al bar si sceglie così, al volo. E invece bisognebbe prima conoscere gli ingredienti. Per evitare sorprese
In estate aumenta in modo considerevole il consumo di acqua e di bevande fresche: quelle tradizionali a base di frutta, nettari, polpe (foto d’apertura di Silvia/Pixabay), ma anche energy drink di nuova generazione, bibite di “fantasia” (cole, ginger, chinotto, ecc).
Anche se sul momento sembrano appagare la nostra sete, bisogna limitarne il consumo e prestare molta attenzione al loro contenuto leggendone l’etichetta, perché potrebbero esserci conseguenze negative per la nostra salute.
Occhio a additivi, coloranti, conservanti
Per i succhi di frutta, in particolare, andrebbe sempre verificata la percentuale di frutta contenuta, che è alquanto variabile: da un minimo del 12% ad un massimo del 70%. Tutto il resto è acqua, zucchero o altri dolcificanti, coloranti per ottenere una tinta più intensa, carica microbica (acido ascorbico, cioè vitamina C), aromi per rinforzare il gusto. In genere il succo non è fresco ma concentrato, liofilizzato o sciroppato.
Invece nei nettari la percentuale di frutta passa dal 25% (banane) al 50% (mele, pere). Ci sono poi i “100% succo di frutta”, che non hanno aggiunta di frutta, zucchero, e i vari additivi: sarebbe senz’altro preferibile il loro consumo, ma il prezzo è maggiore.
Una recente ricerca inglese dell’università di Southampton effettuata su 300 bambini di tre anni, ha evidenziato che l’iperattività diminuiva quando i bambini bevevano succhi senza coloranti.
Inoltre, alcuni conservanti contenuti nei succhi a lungo andare potrebbero causare allergie (di alcuni si sta indagando anche la cancerogenicità), altri mal di testa, debolezza, affanno e tosse. Gli antiossidanti – gli ascorbati in particolare, che rallentano il naturale processo di ossidazione generato dall’esposizione all’ossigeno nell’aria, provocano in certe persone diarrea, carie, calcoli renali.
Le Buone Regole
Conviene seguire i consigli della Società Italiana di Nutrizione Umana, per evitare i rischi derivanti dall’abuso di bevande con additivi. Vediamo allora che cosa suggerisce la SINU.
– Bere in modo limitato
– Consumare un adeguato quantitativo di frutta fresca, oltre che verdura, cereali integrali e legumi.
– Non assumere altre bevande zuccherate nella giornata.
– Evitare di darle col biberon a bambini nella prima infanzia.
Secondo alcuni nutrizionisti, quando si ha molta sete le bibite zuccherate andrebbero evitate: è preferibile dissetarsi bevendo acqua con aggiunta di spremuta di limone, oppure un frullato vitaminico a base di latte e frutta di stagione. Oltre a spegnere la nostra sete, queste bevande naturali e fai-da-te ci forniscono un adeguato apporto di liquidi, sali minerali, vitamine e proteine, evitando l’accumulo nel nostro organismo di sostanze chimiche.
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