Photofestival 2023 conta oltre 140 tra mostre ed eventi in 100 sedi tra musei, biblioteche, gallerie, negozi dell’area metropolitana milanese
Milano. Tra le oltre cento esibilizioni della diciottesima edizione di Photofestival 2023, la grande kermesse milanese dedicata alla fotografia d’autore, ecco una selezione di mostre da non perdere. Foto d’apertura di Marta Baffi.
Fabio Borquez, “Un vita da fotografo” 20/9 – 8/10
Inaugurazione 22 settembre ore 18, Centro Culturale di Milano, largo Corsia dei Servi 4.
A Fabio Borquez le definizioni vanno strette: non appartiene alla categoria di quelli che fanno i fotografi perché lui, al contrario, la fotografia la vive pienamente in ogni aspetto. Da ritrattista sa stabilire con i suoi soggetti una fortissima empatia ma è osservando l’audacia delle sue architetture, la spettacolarità dei suoi paesaggi, l’intensità dei suoi reportage, la creatività delle sue immagini di moda e di nudo che si comprende la ragione del suo successo internazionale. Questa sua prima personale italiana sottolinea l’importanza di un autore le cui opere intrigano non solo per il rigore compositivo e la qualità delle stampe ma soprattutto perché sono attraversate da una vitalità che ammalia.
Romano Cagnoni, “Eye on Humanity” 23/9 – 31/10
Inaugurazione 23/9 h 18.30, Archivio Iginio Balderi, via Ausonio 20, Milano
”La migliore fotografia per me, è un documento umano di impatto visivo. Documento nel senso che si relaziona all’esistenza. Umano perché racconta lo stato d’animo del prossimo. E tutto questo deve avere un impatto visivo memorabile”. Fotografo italiano tra i più rappresentativi del XX secolo, Cagnoni ha fotografato molta attualità guadagnandosi le prime pagine di note riviste. Primo fotografo occidentale a essere ammesso nel Vietnam del Nord durante la guerra, Cagnoni ha fotografato la dolente umanità dei conflitti. Ed è proprio questa condizione umana a essere in mostra.
Sebastião Salgado “Amazônia” – fino al 19 novembre
A cura di Lélia Wanick Salgado. Promossa da Comune di Milano – Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano
Un percorso immersivo nella struggente bellezza della foresta amazzonica, declinata tra la clamorosa esuberanza della vegetazione e la vita quotidiana delle popolazioni indigene. Perché sono proprio questi i due filoni che animano la mostra. Il primo declina il paesaggio con vedute aeree della foresta, il particolare sistema di umidità dell’aria che crea dei fiumi aerei, i rilievi montuosi, la foresta e l’incredibile arcipelago di centinaia di isole che punteggiano il Rio Grande. La seconda chiave di lettura è dedicata ai 12 gruppi indigeni ritratti da Salgado. Sette anni di lavoro non solo per offrire immagini meravigliose, ma soprattutto per sensibilizzare ogni singolo individuo sulla salvaguardia di un patrimonio minacciato di distruzione.
Guarda le foto e leggi l’articolo sulla mostra
Robert Doisneau – fino al 15 ottobre
A cura di Gabriel Bauret – fino a 15 ottobre, Museo Diocesano Carlo Maria Martini, piazza Sant’Eustorgio 3, Milano
Se si pensa al binomio fotografia e Parigi vengono in mente due nomi, uno dei quali è Robert Doisneau che ha saputo cogliere un’anima parigina rendendola immortale. L’esposizione antologica racconta oltre cinquant’anni di carriera di Doisneau, considerato, insieme a Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Le immagini in mostra sono tutte dedicate alla capitale francese, o meglio ai suoi abitanti: divise in sezioni dedicate ai temi più riconoscibili, raccontano della guerra, della liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, la moda.
Romana Zambon, Edoardo Baj Macario, “Le forme della passione” In collaborazione con Iron Fox Garage 15-25/9
Inaugurazione 16 settembre ore 18 – Palazzo Castiglioni, corso Venezia 47, Milano
Conservare, restaurare, valorizzare un patrimonio è una sorta di atto d’amore e c’è chi lo fa con mestiere e passione, come Iron Fox Garage, officina specializzata nel restauro di auto d’epoca. La fotografia – nata, guarda caso, quasi contemporaneamente all’automobile – è indispensabile per dare risalto a questo patrimonio in tutte le sue valenze. In mostra l’interpretazione di queste eleganti “signore” a quattro ruote è affidata a due autori che si esprimono in modo diverso guidati dalla stessa passione. Edoardo Baj Macario lo fa con riprese classiche dove si alternano visioni d’assieme e indagini sui particolari, mentre Romana Zambon considera i suoi soggetti elementi artistici che decontestualizza per indagare sulle loro forme esaltandone la matericità.
Paolo Ameli, “L’essenziale è invisibile agli occhi“ 15/31 ottobre
Inaugurazione 15 ottobre h 18 – Oxy.Gen, via Capestre, Bressso (MI)
Paolo Ameli realizza un progetto d’immagini naturalistiche in bianco e nero che trae ispirazione da quell’invisibile agli occhi svelato grazie alla tecnica agli infrarossi. Un viaggio straordinario sul nostro pianeta nei suoi aspetti più semplici, essenziali, eppure maestosi. I suoi paesaggi rarefatti stringono con forza e amore l’essenziale, ribaltano il mondo naturale rivelandone il segreto custodito in un grafico minimalismo. E senza concessioni alla ricerca dell’esotico a tutti i costi: questo percorso spazia dal Kenia alla Val d’Orcia, dal Giappone alla Scozia.
AA.VV. “L’isolamento sociale oltre la pandemia” 4-31 ottobre
Inaugurazione 4 ottobre h 18 – Palazzo Castiglioni, corso Venezia 47 Milano
Le fotografie provengono da due concorsi indetti, negli anni scorsi, da Amnesty International Italia, “Cattura la luce dei diritti umani” e “Walk on Rights” . Immagini che hanno portato la riflessione sull’isolamento causato dalla pandemia “oltre”, per immaginare l’impatto sulle persone che appartengono a categorie che già vivevano sulla loro pelle altre forme di esclusione sociale. Dai senzatetto agli anziani, dai malati psichiatrici ai disabili, da coloro che appartengono alla comunità LGBTQAI+ ai migranti, sino a tutte quelle donne che hanno visto peggiorare per le proprie condizioni.
Alice Arcando “(In)naturalis” 4-18/10
Inaugurazione 4/10 h 18 – Spazio Lambrate, viale Rimembranze di Lambrate 16, Milano
Un progetto di pura osservazione. Se vi è giudizio o denuncia, avviene a posteriori nella mente dell’osservatore. Le fotografie in mostra nascono da un punto di osservazione che ha come oggetto il cambiamento e la terra che ci circonda. Una terra che ha ancora forma ancestrale ma che si accompagna anche alle profonde contaminazioni, alle progressive antropizzazioni. Ogni immagine non può esistere senza i numeri dei testi collegati: numeri che spaventano, che parlano di crisi, che suggeriscono uno scenario, che ci indicano un tempo del mondo che verrà e di quello a disposizione per agire.
I testi della mostra sono realizzati in collaborazione con Matteo Innocenti
Roberta Scardamaglia “Graffi” 23/9 – 26/10
Inaugurazione 23 settembre h 16 – Biblioteca Gallaratese, via Quarenghi 21, Milano
C’è una realtà là fuori che la fotografa conosce ma ora, vista attraverso il finestrino di un treno, osserva come se fosse la prima volta. Sembra di essere di fronte allo schermo di un video ed è per questo che la fotografa usa uno stile emotivo immerso in una dimensione onirica dove il tempo si dilata. Accosta alla sagoma di una struttura industriale una sequenza di pale eoliche, sovrappone alla sagoma di una casa un paesaggio di spighe piegate dal vento, riprende alberi che sembrano accarezzare il paesaggio. Roberta Scardamaglia queste fotografie le graffia, attraversa i cieli con segni sottili e decisi per calarci in un’atmosfera dove tutto è calato in un alone di mistero che affascina.
Marta Baffi, Florence Di Benedetto, Francesca Meloni, Giancarla Pancera “Oltre l’immagine. L’autoritratto al femminile come indagine sull’identità”. 3-17/10
Inaugurazione 3 ottobre h 18 – Auditorium Stefano Cerri, Milano
Mostra a cura di Roberto Mutti, in collaborazione con Municipio 3. Quattro autrici lavorano sull’autoritratto con stili frutto di differenti scelte culturali ed estetiche. Quanto però le accomuna è una ricerca di sé che va oltre la classica immagine che è sì capace di cogliere l’apparenza, ma non lo spessore di una personalità. Le loro opere sono vere indagini che di volta in volta usano lo sguardo diretto di chi inscrive il proprio corpo in una dimensione onirica di matrice filosofica, quello insolito di chi ha scelto l’ironia per dialogare con una realtà paradossale, quello misterioso di chi nelle fotografie si nasconde nei particolari o nelle ombre, quello di chi, all’opposto, nel paesaggio si immerge in una totalità dalla forte connotazione evocativa.
Virgilio Carnisio “Mi piace Milano” 21/10 – 3/11
Inaugurazione 21 ottobre h 16 – Biblioteca Gallaratese, via Quarenghi 21, Milano
Mostra a cura di Fondazione 3M. Carnisio è uno dei più appassionati e noti fotografi di Milano, ma di quella Milano che fa capolino, talvolta, da certi scorci, che la modernità fatica a soffocare. Nell’elegantissimo bianconero delle sue stampe rivive la Milano delle case di ringhiera e dei cortili (con fotografie scattate rapidamente per eludere la sorveglianza di sospettosissime portinaie), delle vecchie botteghe artigianali, degli arrotini che usavano un angolo di strada come laboratorio, delle osterie con bocciofila, dei bar di periferia e delle latterie del centro storico.
Pino Ninfa “Havana Noir” 15-25/9
Inaugurazione 16 settembre h 18 – Palazzo Castiglioni corso Venezia 47, Milano
Le notti di Cuba per le strade dell’Avana anni fa erano accompagnate da un senso di allegria. Oggi alla gioia e ai sorrisi si sono sostituiti un senso di rassegnazione e delusione per il disagio assoluto creato dal crollo economico dopo il Covid, con gli stipendi falcidiati drammaticamente dall’inflazione. Così girando per la città al calar del buio, Ninfa si ritrova a incontrare ombre e fantasmi al posto dell’esuberanza che caratterizzava le strade negli anni passati. Come uno scrittore in cerca di spunti, l’autore cerca di tracciare una presenza di queste ombre, una mappa dell’esistenza senza filtri precostituiti.
Maria Vittoria Backhaus, Invidio quelli che ballano 29/9 – 18/11
Inaugurazione 28/9 h 18 – Alessia Paladini Gallery, via Pietro Maroncelli 11, Milano
Una selezione di trenta scatti ci trasporta nel caleidoscopico, colorato, unico mondo di Maria Vittoria Backhaus. Eclettica e poliedrica, nella sua carriera ha toccato tanti ambiti della fotografia, dalla moda al fotogiornalismo, portando sempre il suo stile unico e difficilmente incasellabile. Le sue immagini sono ricche di dettagli e spesso rimandano a temi e suggestioni molto distanti da quanto sta ritraendo. La sua idea di fotografia è raccontare dove si è e cosa succede nella contemporaneità. La sua arte è espressione di un senso estetico raffinato e di una creatività esplosiva e rivoluzionaria.
Mario De Biasi, “Vita d’Artista” 13/10 – 9/3 2024
Inaugurazione 13/10 h 18 – Galleria 70, via Pietro Calvi 2, Milano
Nel centenario della nascita di Mario De Biasi questa mostra vuole accendere i riflettori sulla sua carriera, a partire dalla sua statura artistica che gli ha permesso di essere quel grande fotogiornalista capace di fissare eventi storici con un realismo e una chiarezza eccezionali. In mostra immagini del suo repertorio sulla natura accanto ai reportage dove la testimonianza di primo piano, spesso drammatica, risponde sempre a un rigore stilistico e costruttivo.
Michel Haddi: Beyond Fashion 19/10 – 22/12
29 Arts in Progress Gallery, via San Vittore 13, Milano
In mostra la prima grande personale a Milano del fotografo franco-algerino. Una carriera lunga più di quarant’anni, parte di un archivio sterminato di volti celebri, top model, icone e leggende della musica e dell’arte. Da Liza Minnelli a David Bowie, da Cameron Diaz a Jennifer Lopez e Angelina Jolie, passando per inaspettate Naomi Campbell e Kate Moss, Linda Evangelista, Stephanie Seymour, Yasmin Le Bon e Veruschka, solo per citarne alcune. Infiniti i volti ritratti da Haddi che ha saputo catturare lo spirito del suo tempo attraverso le personalità che hanno animato la storia della moda, del cinema e della musica.
Marcello Vigoni “Multiverso” 15-25/9
Inaugurazione 16 settembre ore 18 – Palazzo Castiglioni, corso Venezia 47, Milano
Queste fotografie sono fortemente contemporanee nel linguaggio senza negare una certa classicità che deriva da una precisa consapevolezza concettuale resa ancora più rigorosa dal ricorso al bianco e nero. Vigoni fa un uso sapiente della dimensione del surrealismo grazie alle sue sapienti e oniriche sovrapposizioni. Egli richiede all’osservatore di usare la fantasia, più che di ricercare la realtà. Più si avanza nel percorso immaginifico costruito labirinticamente da Marcello Vigoni più si scoprono improvvise presenze cariche di rimandi simbolici e metaforici che spingono sempre a guardare oltre.
“Il Diaframma 1967-1996: una storia italiana” 14/10 – 5/11
Inaugurazione 14/10 ore 18 – Sala Espositiva Binario 7, via Filippo Turati 8, Monza
Il 13 aprile 1967 a Milano in via Brera 10 si inaugura la prima galleria europea totalmente dedicata alla fotografia. Nata per volontà di Lanfranco Colombo, il Diaframma nei suoi trent’anni di storia è stato un riferimento importante per la crescita della cultura fotografica italiana. La mostra che qui proponiamo rende omaggio all’attività di Lanfranco Colombo attraverso le opere di alcuni fra i moltissimi fotografi che da lui hanno esposto in un panorama che accosta generi e stili diversi, autori già famosi come Berengo Gardin e Davide Mosconi e altri allora emergenti come Gabriele Basilico, in una voluta eterogeneità che ha permesso a un vasto pubblico di avvicinarsi alla fotografia.
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