A Torino, fino all’8 ottobre in mostra da CAMERA le foto di Dorothea Lange, protagonista della fotografia documentaria del Novecento
Torino. CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia porta a Torino un’altra mostra all’insegna della grande fotografia, la retrospettiva dedicata a Dorothea Lange. Autrice di una delle icone del secolo, la toccante Migrant Mother (foto d’apertura, scattata nel 1936), Dorothea Lange è una protagonista della fotografia documentaria del Novecento.
DOROTHEA LANGE. Racconti di vita e lavoro
La mostra Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro si compone di oltre 200 immagini. Curata da Walter Guadagnini e Monica Poggi, la mostra – dal 19 luglio all’8 ottobre – si concentra sugli anni 30 e 40, periodo nel quale documenta gli eventi che hanno modificato l’assetto economico e sociale degli Stati Uniti. Fra il 1931 e il 1939, il Sud degli Stati Uniti viene colpito da una grave siccità e da tempeste di sabbia che mettono in ginocchio l’agricoltura, costringendo migliaia di persone a migrare.
Dorothea Lange viene chiamata dalla Farm Security Administration a documentare l’esodo dei lavoratori agricoli verso le grandi piantagioni della Central Valley.
È in questo contesto che realizza il ritratto, passato alla storia, di una giovane madre disperata e stremata dalla povertà (Migrant Mother), che vive insieme ai sette figli in un accampamento di tende e auto dismesse.
La crisi climatica, le migrazioni, le discriminazioni
Nonostante ci separino diversi decenni da queste immagini, i temi trattati da Dorothea Lange sono ancor oggi di assoluta attualità.
Dorothea Lange. Note biografiche
Dorothea Lange ((Hoboken, 1895 – San Francisco, 1965) ) si avvicina alla fotografia nel 1915, imparandone la tecnica grazie ai corsi di Clarence H. White alla Columbia University.
Nel 1919 apre il proprio studio di ritrattistica a San Francisco, attività che abbandona negli anni Trenta per dedicarsi a una ricerca di impronta sociale e a documentare gli effetti della Grande Depressione.
Fra il 1931 e il 1933 compie diversi viaggi nello Utah, in Nevada e in Arizona.
Nel 1936 si unisce alla Farm Security Administration, dove realizza alcuni dei suoi reportage più famosi.
Nel 1940 ottiene un Guggenheim Fellowship.
All’inizio degli anni 50 inizia a collaborare con Life.
Muore nel 1965, a pochi mesi dall’apertura della mostra che stava preparando al Museum of Modern Art di New York. Fra le esposizioni più recenti, Politics of Seeing al Jeu de Paume di Parigi nel 2018 e Words & Pictures al MoMA nel 2020.
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