Alla Saatchi Gallery di Londra in mostra gli scatti di 150 fotografi internazionali. Ritratto variegato della società umana ai tempi della globalizzazione
Londra. Come sta cambiando rapidamente il mondo globalizzato e come si sta trasformando il nostro modo di vivere? A queste domande rispondono 150 fotografi di fama internazionale con 350 immagini esposte alla Saatchi Gallery di Londra nella mostra Civilization: The Way We Live Now (fino al 17 settembre 2023) curata da William A. Ewing e Holly Roussell.
Le fotografie esposte, tra le quali molte inedite (foto d’apertura: Edward Burtynsky, Manufacturing #17, Deda Chicken Processing Plant, Dehui City, Jilin Province, China, 2005 © Edward Burtynsky) mettono in evidenza le differenti sostanze e radici culturali che compondono la “civiltà” globalizzata oggi. Con un mosaico di immagini che esaltano le grandi conquiste collettive dell’umanità ma denuncino anche i nostri rovinosi fallimenti.
La mostra, concepita come un viaggio in otto tappe attraverso gli aspetti-chiave della civiltà, mette a fuoco in particolare i comportamenti collettivi e i traguardi sociali della civiltà globalizzata che ha preso forma nei primi anni del 21° secolo, spesso lasciati sullo sfondo dalla dominante esaltazione dell’individualismo.
Individualismo e culture minoritarie che nella civiltà globalizzata si oppongono all’omologazione. La mostra vuole però mettere in evidenza tutto ciò che è condiviso collettivamente da enormi masse di persone, sia come soggetti partecipanti a questo processo, sia indirettamente come consumatori o osservatori passivi.
Utopie e distopie contemporanee
Questa civiltà globalizzata in rapida evoluzione attraverso la scienza e la tecnologia è riuscita ad estendere la durata della vita umana (distruggendo un’infinità di altri esseri viventi) e a ingegnerizzare nuove forme di vita, anche a rischio di una possibile estinzione della nostra specie. È una civiltà che ha la capacità di creare nuove utopie e distopìe, che progetta di lasciare il proprio pianeta per trovar casa in altri universi.
Del nostro tempo e di questa nostra civiltà i fotografi stanno plasmando un ritratto sfaccettato. Ovunque, in ogni città, in ogni angolo remoto della Terra, in ogni ambiente e luogo di lavoro c’è qualcuno con in mano una macchina fotografica che sta osservando, registrando, fotografando i tanti aspetti di una realtà in trasformazione, il nostro modo di vivere oggi, come lavoriamo e ci divertiamo, come modifichiamo i nostri corpi, i nostri oggetti, le nostre idee, come siamo in grado di collaborare o come ci sfidiamo per competere, come facciamo l’amore o come facciamo la guerra. La fotografia è ormai lo specchio della nostra civiltà.
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